Maspalomas, Playa del Inglés
Trascorrere qualche giorno a Madrid è sempre un piacere, soprattutto se a seguire c’è un periodo alle Isole Canarie Ci troviamo infatti a Maspalomas in Gran Canaria, la presunta “divertimenterìa” gay, che promette notti folli e insonni tra sesso, alcol, bear, chaser, ammiratori, eccetera.

Non siamo purtroppo riusciti a trovare un alloggiamento con connessione internet inclusa e, di conseguenza, abbiamo dovuto ricorrere all’Internet Point del Centro Commerciale Yumbo per aggiornare FreeBear. Questo ha provocato qualche ritardo nella pubblicazione degli articoli.
Dunque partiamo proprio dall’alloggio: fra le tante offerte più o meno economiche (non trasudiamo euro come fossero lacrime di sangue delle più note statuine sacre!) siamo finiti in un bungalow del circuito Gran Classic (www.granclassic.com) e, per l’esattezza nelle unità abitative denominate Los Porches.
Poche ma significative parole per descrivere il nostro brevissimo soggiorno di una notte in un’unità abitativa le cui pareti erano strade a scorrimento veloce per scarafaggi. Il mattino successivo alla nottata degli orrori, il gestore ci ha prontamente cambiati di abitazione, scusandosi profusamente e imbucandoci in un appartamento con piscina lì vicino.
Dopo questo traumatico inizio (ricordiamo sempre che, in quanto finocchi, i nostri animi sono estremamente suscettibili agli eventi che la natura ci propone!), ci siamo buttati nella vita gay, bear, eccetera, di questa affascinante isoletta semi-desertica, dal paesaggio quasi marziano. Ebbene qui per gli omosessuali sono stati costruiti e dedicati interi centri commerciali (il Yumbo e il Cita sono gli esempi più eclatanti), nei quali si dipana l’attività ricreativa dell’intera giornata e della notte.
Ristoranti, negozi di abbigliamento e di elettronica, bar, parrucchieri, internet point, fanno da corollario a una serie di locali in cui si svolge la vita notturna gay.

Vi sono infatti spettacoli di drag queen, bar con camerieri efebici che allietano avventori teutonici ultrasessantenni, cruising bar con dark room, locali dress-code (leather, jeans, rubber, naked), discoteche varie e assortite, music bar con la commerciale a tutto volume.
Insomma un agglomerato di luoghi comuni gay in pieno stile Riviera Romagnola in versione brutto-squallida, compresa la presenza in grande stile di gran parte della popolazione omosessuale tedesca. La sera sembra infatti di trovarsi più a Monaco di Baviera che in Spagna: i bar espongono “Fricadellen mit sauce” e “Dunkel bier”, i televisori agganciati ai muri riproducono i canali satellitari della tivù tedesca, mentre i proprietari dei locali ti salutano con calorosi “Guten morgen!”
Al turista tutto questo viene proposto a prezzi discretamente alti: sei euro per un “Ron Cola” (non dite mai “Coca y Ron” a un barista spagnolo, se non volete vederlo rotolare dal ridere sul bancone!) e quattro euro per una birra in bottiglia, sono obiettivamente troppi in una regione che gode di benefici quali: l’IVA al 5% e una pressione fiscale che si aggira attorno al 6%.
Queste sono le prime (velenose… hi hi ) impressioni di Playa del Inglés.
Qualora abbiate intenzione di recarvi anche voi a Maspalomas (Gran Canaria), rimanete sintonizzati su FreeBear: vi daremo molte ragioni per partire senza inutili false speranze, ovvero desistere e scegliere mete alternative.
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